Lento e smorzato, al punto che un’ipotetica conversazione fra due persone a cinque metri di distanza l’una dall’altra risulterebbe molto difficoltosa. Sono le caratteristiche della propagazione del suono nell’atmosfera del Pianeta rosso, ottenute dall’analisi delle registrazioni compiute con il microfono a bordo della SuperCam di Perseverance.
La freccia rossa indica il microfono presente sulla SuperCam del rover Perseverance. È lungo 3,4 cm e pesa 13 grammi. Crediti: Nasa, Jpl-Caltech |
I microfoni a bordo di Perseverance in realtà sono due. Il primo, fornito dal Jpl della Nasa, è posto sul retro del rover ed è servito principalmete a registrare l’audio della fase di discesa e atterraggio sul suolo marziano. Il secondo, questo francese impiegato per lo studio pubblicato su Nature, è invece entrato in azione il 19 febbraio 2021, dunque il primo giorno dopo l’approdo su Marte, ed è posizionato strategicamente nella SuperCam Mast Unit, la “testa” di Perseverance. In tal modo riesce agevolmente non solo a cogliere i rari suoni naturali ma anche a compiere rilevazioni in modo coordinato con gli altri strumenti e sensori presenti sulla SuperCam, contribuendo così a offrire ai ricercatori un’autentica esperienza multisensoriale.
In particolare, azionando il microfono insieme alla fotocamera e al laser, gli scienziati hanno potuto analizzare in modo completo i rumori generati dallo stesso rover o dal piccolo elicottero Ingenutiy e a compiere misure di propagazione del suono a diverse frequenze. Sono state così rilevate velocità del suono comprese tra 246 e 257 metri al secondo per le onde acustiche ad alta frequenza (quelle al di sopra dei 2 kHz) prodotte dagli impulsi laser, mentre si è osservato che le onde acustiche a bassa frequenza (circa 84 Hz) generate dalle eliche di Ingenuity viaggiano a circa 240 metri al secondo. Sulla Terra, per fare un confronto, la velocità del suono si aggira attorno ai 340 m/s.
Insomma, su Marte le onde sonore si propagano più lentamente. Un risultato in linea con le velocità previste tenendo conto della pressione presente su Marte (circa 170 volte inferiore a quella terrestre ) e delle proprietà di smorzamento del suono dovuta all’anidride carbonica, che costituisce circa il 96 per cento dell’atmosfera del Pianeta rosso (mentre sulla Terra è poco più dello 0.04 per cento).
Anche riguardo all’ampiezza ci sono differenze. L’attenuazione del suono è infatti più forte su Marte che sulla Terra, in particolare per i suoni più acuti, che a differenza di quelli più bassi si attenuano molto rapidamente, anche a breve distanza. Al punto da rendere difficoltosa un’ipotetica conversazione fra due persone già a soli cinque metri di distanza l’una dall’altra, dicono i ricercatori.
Per saperne di più:
- Ascolta i suoni marziani registrati da Perseverance
- Leggi su Nature l’articolo “In situ recording of Mars soundscape”